Hiding in the light, “nascosti nella luce”. È con questo ossimoro che nel 1988 Dick Hebdige definisce i giovani e le loro pratiche subculturali: costantemente sotto i riflettori, eppure testardamente opachi a ogni tentativo di catalogazione entro i confini netti e precisi del trattato scientifico, dell’editoriale giornalistico, del rapporto statistico e di approcci unidimensionali in genere. Un ambito tanto illuminato quanto ancora palesemente oscuro è certamente quello del rapporto tra media e minori. In questo volume si sostiene che la complessità/opacità di tale rapporto richiede che l’approccio di tutela/controllo/disciplinamento con cui solitamente si affronta questo “problema” venga affiancato (se non propriamente sostituito) da un approccio mediaeducativo attraverso il quale i minori, sin dalla più tenera età, vengono messi in condizione di auto-governare (o perlomeno co-governare con gli adulti) il proprio rapporto con i media, di coglierne i limiti, i rischi, le sovradeterminazioni e al tempo stesso le infinite opportunità in termini di partecipazione e costruzione della cittadinanza. Ciò implica una ridefinizione in senso mediaeducativo dell’educazione e contemporaneamente una ridefinizione in senso mediacomunicativo del processo di socializzazione quale condizione essenziale per decifrare i processi di costruzione dell’identità e le pratiche di vita quotidiana delle giovani generazioni contemporanee. Più in particolare, a partire da una ricerca empirica svolta nelle scuole statali palermitane, si discute su ciò che la scuola fa e dovrebbe fare rispetto alla Media Education, con quali usi specifici, quale formazione degli insegnanti, quali politiche di sistema, quali sinergie con il territorio, ecc.

Cappello, G.M. (2009). Nascosti nella luce. Media,minori e Media Education. milano : francoangeli.

Nascosti nella luce. Media,minori e Media Education

CAPPELLO, Gianna Maria
2009-01-01

Abstract

Hiding in the light, “nascosti nella luce”. È con questo ossimoro che nel 1988 Dick Hebdige definisce i giovani e le loro pratiche subculturali: costantemente sotto i riflettori, eppure testardamente opachi a ogni tentativo di catalogazione entro i confini netti e precisi del trattato scientifico, dell’editoriale giornalistico, del rapporto statistico e di approcci unidimensionali in genere. Un ambito tanto illuminato quanto ancora palesemente oscuro è certamente quello del rapporto tra media e minori. In questo volume si sostiene che la complessità/opacità di tale rapporto richiede che l’approccio di tutela/controllo/disciplinamento con cui solitamente si affronta questo “problema” venga affiancato (se non propriamente sostituito) da un approccio mediaeducativo attraverso il quale i minori, sin dalla più tenera età, vengono messi in condizione di auto-governare (o perlomeno co-governare con gli adulti) il proprio rapporto con i media, di coglierne i limiti, i rischi, le sovradeterminazioni e al tempo stesso le infinite opportunità in termini di partecipazione e costruzione della cittadinanza. Ciò implica una ridefinizione in senso mediaeducativo dell’educazione e contemporaneamente una ridefinizione in senso mediacomunicativo del processo di socializzazione quale condizione essenziale per decifrare i processi di costruzione dell’identità e le pratiche di vita quotidiana delle giovani generazioni contemporanee. Più in particolare, a partire da una ricerca empirica svolta nelle scuole statali palermitane, si discute su ciò che la scuola fa e dovrebbe fare rispetto alla Media Education, con quali usi specifici, quale formazione degli insegnanti, quali politiche di sistema, quali sinergie con il territorio, ecc.
2009
Settore SPS/08 - Sociologia Dei Processi Culturali E Comunicativi
9788856810578
Cappello, G.M. (2009). Nascosti nella luce. Media,minori e Media Education. milano : francoangeli.
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