La Patrona contesa. L’iconografia di Santa Rosalia e le dispute della committenza religiosa a Palermo da Van Dyck a De Matteis

The text reinterprets the evolution of the iconography of S. Rosalia, patron saint of Palermo starting from the first official portrait wanted by the Senate of Palermo in 1624. Taking up a well-known quarrel apparently triggered by the nuns of the order of St. Basil, who claimed that the Patroness had part of their ranks. In reality, as explained in the essay, the dispute was supported by the Jesuits, together with the Benedictines, in an anti-Franciscan function, considering that the first images of the Santuzza portrayed her with the brown habit tied with a rope, consequently manifesting the eremitical value in the path of his holiness and inevitably recalling the habit of St. Francis. The contribution therefore traces the review of the first images of St. Rosalia, also through direct and indirect sources, advancing for the first time the hypothesis that in reality the cause triggering the iconographic conflict was due to the Dominicans who used the famous altarpiece with the Madonna del Rosario in S. Domenico by Antoon van Dyck, until today not considered in the context of the question that involved renowned painters, the result of acute commissions, including Carlo Maratti and Paolo De Matteis, a century after the Vandyckian image .

Il testo rilegge l’evoluzione dell’iconografia di S . Rosalia, patrona di Palermo a partire dal primo ritratto ufficiale voluto dal Senato di Palermo nel 1624. Riprendendo una nota querelle innescata apparentemente dalle monache dell’ordine di S. Basilio, che affermavano che la Patrona avesse parte delle loro fila. In realtà, come spiegato nel saggio, la contesa era sostenuta dai Gesuiti, insieme ai Benedettini, in funzione anti francescana, considerando che le prime immagini della Santuzza la ritraevano con il saio marrone legato con una corda, manifestando di conseguenza il valore eremitico nel percorso della sua santità e inevitabilmente richiamando l’abito di S. Francesco. Il contributo ripercorre, dunque, la rassegna delle prime immagini di S. Rosalia, anche tramite fonti dirette e indirette, avanzando per la prima volta l’ipotesi che in realtà la causa scatenante il conflitto iconografico fosse dovuta ai Domenicani che utilizzarono la celeberrima pala con la Madonna del Rosario in S. Domenico di Antoon van Dyck, fino ad oggi non considerata nell’ambito della questione che vide coinvolti rinomati pittori, frutto di acute committenze, tra cui Carlo Maratti e Paolo De Matteis, un secolo dopo l’immagine vandyckiana.