Per scoliosi s'intende una deviazione laterale permanente della colonna vertebrale, che si accompagna ad alterazioni anatomiche delle vertebre e delle altre strutture di sostegno del tronco. La Scoliosis Research Society definisce la scoliosi come una curva (> 10 gradi Cobb) sul piano frontale che si manifesta con un'inclinazione laterale, che comporta l'allontanamento di un certo numero di vertebre dalla linea mediana; questa modificazione dà origine ad una curva laterale, caratterizzata da un apice, essendo la vertebra apice la più scostata dall’ asse mediano, e da vertebre neutre o vertebre limite, alle estremità della curva, dove le articolazioni intervertebrali ritornano verso la linea mediana (punti repere da cui è possibile misurare i gradi Cobb della scoliosi). Nel 70-80% dei casi la scoliosi viene definita idiopatica (cioè da causa ignota)anche se è possibile ipotizzare come causa la presenza di piccole alterazioni dell’ accrescimento delle vertebre e/o il cedimento del sistema capsulolegamentoso vertebrale e/o l’ insufficienza o squilibrio della muscolatura paravertebrale. E’ importante fare una distinzione fra atteggiamento scoliotico, definito anche paramorfismo e scoliosi strutturata (dismorfismo) poichè il primo è considerato un’ alterazione funzionale della stazione eretta che ha la caratteristica di non essere strutturata e quindi riducibile. Negli atteggiamenti scoliotici e nella cosiddetta scoliosi minore, con curva sul piano frontale inferiore ai 20° Cobb, che rappresentano il maggior numero di deviazioni della colonna vertebrale sono indicati programmi che prevedono la sorveglianza ed il contenimento delle curve e la loro evolutività ed in cui è fondamentale la conoscenza e l’applicazione del gesto motorio. I gesti motori da conoscere per programmare l’ intervento e per applicarli nei casi di scoliosi minore sono gli esercizi che riguardano la presa di coscienza del proprio corpo, il controllo ed organizzazione del sistema respirazione, gli esercizi di estensione della colonna in auto-allungamento, di sospensione-trazione della colonna con l'ausilio di spalliera e gli esercizi asimmetrici e simmetrici di mobilizzazione.

TRAINA M, BRANCATO G, SIRACUSA N, RUSSO G, ZANGLA D (2008). I GESTI MOTORI NELLE SCOLIOSI MINORI. RIVISTA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO, VOL I, FASC 2, SEZ 2(2), 211-224.

I GESTI MOTORI NELLE SCOLIOSI MINORI

RUSSO, Giuseppe;ZANGLA, Daniele
2008-01-01

Abstract

Per scoliosi s'intende una deviazione laterale permanente della colonna vertebrale, che si accompagna ad alterazioni anatomiche delle vertebre e delle altre strutture di sostegno del tronco. La Scoliosis Research Society definisce la scoliosi come una curva (> 10 gradi Cobb) sul piano frontale che si manifesta con un'inclinazione laterale, che comporta l'allontanamento di un certo numero di vertebre dalla linea mediana; questa modificazione dà origine ad una curva laterale, caratterizzata da un apice, essendo la vertebra apice la più scostata dall’ asse mediano, e da vertebre neutre o vertebre limite, alle estremità della curva, dove le articolazioni intervertebrali ritornano verso la linea mediana (punti repere da cui è possibile misurare i gradi Cobb della scoliosi). Nel 70-80% dei casi la scoliosi viene definita idiopatica (cioè da causa ignota)anche se è possibile ipotizzare come causa la presenza di piccole alterazioni dell’ accrescimento delle vertebre e/o il cedimento del sistema capsulolegamentoso vertebrale e/o l’ insufficienza o squilibrio della muscolatura paravertebrale. E’ importante fare una distinzione fra atteggiamento scoliotico, definito anche paramorfismo e scoliosi strutturata (dismorfismo) poichè il primo è considerato un’ alterazione funzionale della stazione eretta che ha la caratteristica di non essere strutturata e quindi riducibile. Negli atteggiamenti scoliotici e nella cosiddetta scoliosi minore, con curva sul piano frontale inferiore ai 20° Cobb, che rappresentano il maggior numero di deviazioni della colonna vertebrale sono indicati programmi che prevedono la sorveglianza ed il contenimento delle curve e la loro evolutività ed in cui è fondamentale la conoscenza e l’applicazione del gesto motorio. I gesti motori da conoscere per programmare l’ intervento e per applicarli nei casi di scoliosi minore sono gli esercizi che riguardano la presa di coscienza del proprio corpo, il controllo ed organizzazione del sistema respirazione, gli esercizi di estensione della colonna in auto-allungamento, di sospensione-trazione della colonna con l'ausilio di spalliera e gli esercizi asimmetrici e simmetrici di mobilizzazione.
2008
Settore M-EDF/01 - Metodi E Didattiche Delle Attivita' Motorie
Settore BIO/09 - Fisiologia
TRAINA M, BRANCATO G, SIRACUSA N, RUSSO G, ZANGLA D (2008). I GESTI MOTORI NELLE SCOLIOSI MINORI. RIVISTA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO, VOL I, FASC 2, SEZ 2(2), 211-224.
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