Le masserie delle Madonie: da simboli di abbandono a potenziali fattori di crescita di una “città a rete policentrica e diffusa” Il territorio montano delle Madonie, che ragionevolmente viene considerato una sub-regione della Sicilia Occidentale, si presenta come un territorio compatto dal punto di vista storico, culturale, economico ed architettonico al punto che, nel 2009, è nata una coalizione che ha portato alla formazione di una “città a rete formata da 28 comuni. Da sessant’anni a questa parte il comprensorio madonita vive un processo di erosione demografica in seguito a politiche di litoralizzazione dei centri di produzione, accentramento nei principali nuclei urbani dell’isola e alla meccanizzazione delle pratiche agricole che hanno radicalmente modificato il rapporto uomo-natura; un fenomeno, quello dell’abbandono, che non si limita esclusivamente alla popolazione madonita, ma ingloba anche le architetture rurali diffuse nel territorio. Le masserie, simboli principali della simbiosi che natura e civiltà contadino-pastorale hanno elaborato nei secoli passati, costellano il comprensorio rappresentando l’emblema di una antica antropizzazione consapevole che ci ha fornito un patrimonio architettonico che oggi rischia di andare perduto. Partendo dalla conoscenza della tipologia architettonica delle masserie dal punto di vista storico, architettonico, sociale e culturale ci si propone di realizzare delle linee guida generali per la salvaguardia di tali manufatti architettonici, di definire gli interventi necessari per un recupero compatibile del paesaggio con l’obiettivo di proporre dei protocolli, delle strategie di valorizzazione territoriale mediante la messa a sistema delle masserie. Con l’obiettivo di trasformare una attuale criticità in una opportunità di progresso, puntando a creare valore per il territorio in una logica di sviluppo sostenibile, si ritiene che nuove forme di interpretazione del paesaggio possano essere raggiunte attraverso la realizzazione di una nuova rete sentieristica. Questa, basata sull’analisi e sullo studio di antichi sentieri, strade interpoderali, regie trazzere e mulattiere, può diventare un utile strumento di governance e un nuovo modo di vivere un’area interna del nostro paese in cui le masserie diventerebbero un utile strumento per ricucire il territorio e conservare tracce importanti della nostra identità culturale. Un atteggiamento di tutela e valorizzazione di una specifica tipologia architettonica, tramite adeguate politiche di marketing territoriale e l’ausilio di applicazioni per smartphone e tablet, può diventare un moltiplicatore dello sviluppo locale che guardi ad un “turismo delle esperienze” e un modello di sviluppo che renda semplice e diretta la fruizione del territorio e l’esperienza tanto del turista quanto di chi abita quotidianamente questi luoghi. The masserie of Madonie: from symbols of abandonment to potential growth factors of a “città a rete polycentric and diffuse The mountain area of the Madonie is reasonably considered as a sub-region of western Sicily. It is a really compact area from the hystorical, cultural, economic and architectural point of view infact, since the 2009 exist a coalition between 28 municipalities known as a “città a rete”. In the last sixty years the Madonie comprensory is living a demographic erosion process caused by policies of litoralization, centralization in the main urban centers of the island and the mechanization of agricultural practices that has radically changed the relationship between humans and nature. The abandonment phenomenon is not only related to the population, but include salso the rural architecture spread in the area. The masserie are the principal symbol of the symbiosis of nature and peasant culture – pastoral and dots the madonie area representing the emblem of an ancient conscious anthropization that has provided us with an architectural heritage that today is in danger of being lost. Starting from the architectonical, hystorical, social and cultural knowledge of the masserie the purpose is to realize general guidelines for the preservation of those architectural artifacts, to define the necessary interventions for a compatible recovery of the landscape with the aim of defining adequate protocols, valorization strategies for setting up a “masserie system”. With the aim of transform a problem in an opportunity of progress and trying to create value for the territory in a logic of sustainable development, is believed that new forms of landscape interpretation could be joined by the creation of a new trail network. This, based on the analysis of ancient and interpoderal roads, could become an useful instrument for the governance of a new way of living an interior area of our country where the masserie would become the thread to sew up the territory and preserve important traces of our cultural identities. An attitude of protection and enhancement of a specific architectural typology between adequate policies of territorial marketing and the help of new app for smartphone and tablet, could become a multiplier of local development that looks at a "tourism of experiences" and a developement model that let the turists and the people who lives the area to have a simple and direct use of the territory. Bibliografia AA.VV. 1987 – AA.VV., L’architettura rurale nelle trasformazioni del territorio in italia, Atti del convegno (Bari, gg mese 1987, Laterza, Bari 1987. AA.VV. 2011 - AA.VV., Paesaggi rurali storici: per un catalogo nazionale, Laterza, Bari 2011. AGOSTINI 2007 - S. AGOSTINI, Architettura rurale e le vie del recupero, Franco Angeli, Milano 2007. AYMERICH et al. 2007 - C. AYMERICH et al., Architettura di Base, Alinea, Firenze 2007 CAFAZZO, GRANDINETTI, MARTONI 2011 - M. CAFAZZO, P. GRANDINETTI, E. MARTONI, Architetture e paesaggi rurali nell’alto Adriatico: conoscere per conservare e valorizzare, in «Iuav giornale dell’università», 88, 2011, CEDRINI, ANELLO 2001 - R. CEDRINI, V. ANELLO, Il manuale di recupero dei siti rurali: l’esperienza della valle del Sosio, Flaccovio, Palermo 2001. FUMO, CASTELLUCCIO 2015 - M. FUMO, R. CASTELLUCCIO, Manuale per il recupero dell’architettura rurale, Campania Cilento e aria vesuviana, Luciando Editore, Napoli 2015. MANTINO 2008 - F. MANTINO, Lo sviluppo rurale in Europa, Edagricole, Milano 2008. MUSSO 2005 - S. MUSSO, Rural architecture in Europe between tradition and innovation, Alinea, Firenze 2005. REGIONE PUGLIA 2010-2013 - Piano paesaggistico territoriale regionale, linee guida per il recupero, la manutenzione e il riuso dell’edilizia e dei beni rurali, Regione Puglia - Assessorato all’assetto del Territorio, 2010 – 2013.

Andrea D'Amore (2018). Le masserie delle Madonie: da simboli di abbandono a potenziali fattori di crescita di una "città a rete policentrica e diffusa". In Un paese ci vuole. Studi e prospettive per i centri abbandonati e in via di spopolamento. Reggio Calabria.

Le masserie delle Madonie: da simboli di abbandono a potenziali fattori di crescita di una "città a rete policentrica e diffusa"

Andrea D'Amore
2018-01-01

Abstract

Le masserie delle Madonie: da simboli di abbandono a potenziali fattori di crescita di una “città a rete policentrica e diffusa” Il territorio montano delle Madonie, che ragionevolmente viene considerato una sub-regione della Sicilia Occidentale, si presenta come un territorio compatto dal punto di vista storico, culturale, economico ed architettonico al punto che, nel 2009, è nata una coalizione che ha portato alla formazione di una “città a rete formata da 28 comuni. Da sessant’anni a questa parte il comprensorio madonita vive un processo di erosione demografica in seguito a politiche di litoralizzazione dei centri di produzione, accentramento nei principali nuclei urbani dell’isola e alla meccanizzazione delle pratiche agricole che hanno radicalmente modificato il rapporto uomo-natura; un fenomeno, quello dell’abbandono, che non si limita esclusivamente alla popolazione madonita, ma ingloba anche le architetture rurali diffuse nel territorio. Le masserie, simboli principali della simbiosi che natura e civiltà contadino-pastorale hanno elaborato nei secoli passati, costellano il comprensorio rappresentando l’emblema di una antica antropizzazione consapevole che ci ha fornito un patrimonio architettonico che oggi rischia di andare perduto. Partendo dalla conoscenza della tipologia architettonica delle masserie dal punto di vista storico, architettonico, sociale e culturale ci si propone di realizzare delle linee guida generali per la salvaguardia di tali manufatti architettonici, di definire gli interventi necessari per un recupero compatibile del paesaggio con l’obiettivo di proporre dei protocolli, delle strategie di valorizzazione territoriale mediante la messa a sistema delle masserie. Con l’obiettivo di trasformare una attuale criticità in una opportunità di progresso, puntando a creare valore per il territorio in una logica di sviluppo sostenibile, si ritiene che nuove forme di interpretazione del paesaggio possano essere raggiunte attraverso la realizzazione di una nuova rete sentieristica. Questa, basata sull’analisi e sullo studio di antichi sentieri, strade interpoderali, regie trazzere e mulattiere, può diventare un utile strumento di governance e un nuovo modo di vivere un’area interna del nostro paese in cui le masserie diventerebbero un utile strumento per ricucire il territorio e conservare tracce importanti della nostra identità culturale. Un atteggiamento di tutela e valorizzazione di una specifica tipologia architettonica, tramite adeguate politiche di marketing territoriale e l’ausilio di applicazioni per smartphone e tablet, può diventare un moltiplicatore dello sviluppo locale che guardi ad un “turismo delle esperienze” e un modello di sviluppo che renda semplice e diretta la fruizione del territorio e l’esperienza tanto del turista quanto di chi abita quotidianamente questi luoghi. The masserie of Madonie: from symbols of abandonment to potential growth factors of a “città a rete polycentric and diffuse The mountain area of the Madonie is reasonably considered as a sub-region of western Sicily. It is a really compact area from the hystorical, cultural, economic and architectural point of view infact, since the 2009 exist a coalition between 28 municipalities known as a “città a rete”. In the last sixty years the Madonie comprensory is living a demographic erosion process caused by policies of litoralization, centralization in the main urban centers of the island and the mechanization of agricultural practices that has radically changed the relationship between humans and nature. The abandonment phenomenon is not only related to the population, but include salso the rural architecture spread in the area. The masserie are the principal symbol of the symbiosis of nature and peasant culture – pastoral and dots the madonie area representing the emblem of an ancient conscious anthropization that has provided us with an architectural heritage that today is in danger of being lost. Starting from the architectonical, hystorical, social and cultural knowledge of the masserie the purpose is to realize general guidelines for the preservation of those architectural artifacts, to define the necessary interventions for a compatible recovery of the landscape with the aim of defining adequate protocols, valorization strategies for setting up a “masserie system”. With the aim of transform a problem in an opportunity of progress and trying to create value for the territory in a logic of sustainable development, is believed that new forms of landscape interpretation could be joined by the creation of a new trail network. This, based on the analysis of ancient and interpoderal roads, could become an useful instrument for the governance of a new way of living an interior area of our country where the masserie would become the thread to sew up the territory and preserve important traces of our cultural identities. An attitude of protection and enhancement of a specific architectural typology between adequate policies of territorial marketing and the help of new app for smartphone and tablet, could become a multiplier of local development that looks at a "tourism of experiences" and a developement model that let the turists and the people who lives the area to have a simple and direct use of the territory. Bibliografia AA.VV. 1987 – AA.VV., L’architettura rurale nelle trasformazioni del territorio in italia, Atti del convegno (Bari, gg mese 1987, Laterza, Bari 1987. AA.VV. 2011 - AA.VV., Paesaggi rurali storici: per un catalogo nazionale, Laterza, Bari 2011. AGOSTINI 2007 - S. AGOSTINI, Architettura rurale e le vie del recupero, Franco Angeli, Milano 2007. AYMERICH et al. 2007 - C. AYMERICH et al., Architettura di Base, Alinea, Firenze 2007 CAFAZZO, GRANDINETTI, MARTONI 2011 - M. CAFAZZO, P. GRANDINETTI, E. MARTONI, Architetture e paesaggi rurali nell’alto Adriatico: conoscere per conservare e valorizzare, in «Iuav giornale dell’università», 88, 2011, CEDRINI, ANELLO 2001 - R. CEDRINI, V. ANELLO, Il manuale di recupero dei siti rurali: l’esperienza della valle del Sosio, Flaccovio, Palermo 2001. FUMO, CASTELLUCCIO 2015 - M. FUMO, R. CASTELLUCCIO, Manuale per il recupero dell’architettura rurale, Campania Cilento e aria vesuviana, Luciando Editore, Napoli 2015. MANTINO 2008 - F. MANTINO, Lo sviluppo rurale in Europa, Edagricole, Milano 2008. MUSSO 2005 - S. MUSSO, Rural architecture in Europe between tradition and innovation, Alinea, Firenze 2005. REGIONE PUGLIA 2010-2013 - Piano paesaggistico territoriale regionale, linee guida per il recupero, la manutenzione e il riuso dell’edilizia e dei beni rurali, Regione Puglia - Assessorato all’assetto del Territorio, 2010 – 2013.
8-nov-2018
Un paese ci vuole. Studi e prospettive per i centri abbandonati e in via di spopolamento
Reggio Calabria
7-9 Novembre 2018
apr-2018
2018
2
Andrea D'Amore (2018). Le masserie delle Madonie: da simboli di abbandono a potenziali fattori di crescita di una "città a rete policentrica e diffusa". In Un paese ci vuole. Studi e prospettive per i centri abbandonati e in via di spopolamento. Reggio Calabria.
Proceedings (atti dei congressi)
Andrea D'Amore
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