«Noi sediamo sulle rive del Po, lamentando la cattività del nostro paese»: gli ebrei nell’esilio babilonese come iconografia politica del Risorgimento

«On the banks of the river Po, there we sit down and weep the captivity of our land». Jewish exile in Babylon as a political iconography of Risorgimento. The Babylonian exile of the Jews is a Romantic iconography frequently depicted by German and French artists, that assumes in the context of Italian Risorgimento the value of a metaphor of the national movement’s conditions after the unsuccessful uprisings in 1848. To pave the way for this political interpretation of biblical imagery were massive use of biblical metaphors by Italian patriots and wide-spread circulation of poetic versions that propose of the psalms a secular, completely unorthodox interpretation. The article focuses on the literary and cultural groundings of the Art spectator’s ambivalent expectations during the Italian Risorgimento and it questions the artist’s use of this unvisible thread before and after the national unification.

Quella degli Ebrei nell’esilio babilonese è un’iconografia romantica ben conosciuta in Germania e Francia che, varcata i confini del Bel paese, assume la valenza di una metafora delle condizioni d’Italia dopo le fallite insurrezioni del 1848. A spianare la strada per l’uso massiccio di metafore bibliche da parte dei patrioti risorgimentali è soprattutto l’ampia circolazione di versioni poetiche che propongono dei salmi un’interpretazione laica invisa agli ambienti clericali, ma dal forte impatto sulla comunicazione dei volontari. Queste componenti letterarie e culturali generano un contesto ricettivo carico di ambivalenza politica che viene sfruttato dagli artisti rivelandosi, però, inefficace nel momento in cui – dopo l’Unità d’Italia – l’artista non deve più contare sulle facoltà analogiche del pubblico.