Nella cultura contemporanea il tema della conservazione dell’eredità storica, della rappresentazione e della trasmissibilità dell’arte è argomento ampiamente dibattuto. La forza culturale del museo, detentore dell’eredità, può essere interpretata secondo diverse traiettorie di forme. La memoria intende esprimersi sulle origini e sul significato della "macchina museale" attraverso l’analisi critica dell’oggetto, sia esso contenitore, palco di rappresentazione o scena interattiva. Sonda i processi di comunicazione relativamente alla forma architettonica, alla funzione ed alla fruizione del prodotto espositivo. Tenendo conto delle diverse scuole di pensiero sulla spettacolarizzazione dell’arte, sui sistemi di intrattenimento e socializzazione, sulle forme di rivisitazione, rivitalizzazione e fruizione del tempo storico e/o della contemporaneità, sull’interattività che si stabilisce tra lo spazio espositivo ed il visitatore. Se il museo d’arte è per eccellenza considerato il luogo degli originali e del loro culto, il museo d’architettura è il luogo che non espone le opere ma le evoca, attraverso modelli, riproduzioni e copie avvalendosi anche delle nuove tecnologie, ricostruisce percorsi virtuali per simulare la percezione umana dello spazio, lo stesso può dirsi per i musei della scienza e della tecnica in cui il visitatore viene proiettato e coinvolto direttamente nella vicenda scientifica. I musei possono dunque essere luoghi di studio e di ricerca scientifica proiettati nel passato ma anche luoghi del presente, ovvero spazi in cui si testimonia l’odierna "verità", la sete di cultura, il desiderio di capire e conoscere l’evoluzione dell’umanità e il futuro dell’umanità nell’attuale complessità. Luoghi di culto, o cassetti di ricordi, in cui si fruisce il tempo trascorso, scatole di recenti "utopie", campionamento di messaggi, zapping tra voci, culture, modi di comunicare, spazi in cui l’umanità sta inventando il proprio mondo, protetto e ovattato dall’esterne contaminazioni, luoghi senza tempo che evocano il tempo o ancora spazi di metaforiche illusioni. Il museo è dunque un’identità mutante talora arcaica macchina di memoria, tal’altra contenitore interattivo e organismo dinamico, in cui si alimentano le grandi ambizioni dell’umanità.

VITRANO RM (2005). La dimensione tecnologica del museo: forme, tecniche, "identità mutanti" tra storia e contemporaneità. In FASCIA F. (a cura di), Museums merely buildings for culture? (pp. 188-189). NAPOLI : Luciano.

La dimensione tecnologica del museo: forme, tecniche, "identità mutanti" tra storia e contemporaneità

VITRANO, Rosa Maria
2005-01-01

Abstract

Nella cultura contemporanea il tema della conservazione dell’eredità storica, della rappresentazione e della trasmissibilità dell’arte è argomento ampiamente dibattuto. La forza culturale del museo, detentore dell’eredità, può essere interpretata secondo diverse traiettorie di forme. La memoria intende esprimersi sulle origini e sul significato della "macchina museale" attraverso l’analisi critica dell’oggetto, sia esso contenitore, palco di rappresentazione o scena interattiva. Sonda i processi di comunicazione relativamente alla forma architettonica, alla funzione ed alla fruizione del prodotto espositivo. Tenendo conto delle diverse scuole di pensiero sulla spettacolarizzazione dell’arte, sui sistemi di intrattenimento e socializzazione, sulle forme di rivisitazione, rivitalizzazione e fruizione del tempo storico e/o della contemporaneità, sull’interattività che si stabilisce tra lo spazio espositivo ed il visitatore. Se il museo d’arte è per eccellenza considerato il luogo degli originali e del loro culto, il museo d’architettura è il luogo che non espone le opere ma le evoca, attraverso modelli, riproduzioni e copie avvalendosi anche delle nuove tecnologie, ricostruisce percorsi virtuali per simulare la percezione umana dello spazio, lo stesso può dirsi per i musei della scienza e della tecnica in cui il visitatore viene proiettato e coinvolto direttamente nella vicenda scientifica. I musei possono dunque essere luoghi di studio e di ricerca scientifica proiettati nel passato ma anche luoghi del presente, ovvero spazi in cui si testimonia l’odierna "verità", la sete di cultura, il desiderio di capire e conoscere l’evoluzione dell’umanità e il futuro dell’umanità nell’attuale complessità. Luoghi di culto, o cassetti di ricordi, in cui si fruisce il tempo trascorso, scatole di recenti "utopie", campionamento di messaggi, zapping tra voci, culture, modi di comunicare, spazi in cui l’umanità sta inventando il proprio mondo, protetto e ovattato dall’esterne contaminazioni, luoghi senza tempo che evocano il tempo o ancora spazi di metaforiche illusioni. Il museo è dunque un’identità mutante talora arcaica macchina di memoria, tal’altra contenitore interattivo e organismo dinamico, in cui si alimentano le grandi ambizioni dell’umanità.
2005
Settore ICAR/12 - Tecnologia Dell'Architettura
88-6026-008-6
VITRANO RM (2005). La dimensione tecnologica del museo: forme, tecniche, "identità mutanti" tra storia e contemporaneità. In FASCIA F. (a cura di), Museums merely buildings for culture? (pp. 188-189). NAPOLI : Luciano.
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