L’etichetta “Letterature franco-caraibica” utilizzata, per convenzione, dalla critica per indicare unitariamente la produzione letteraria in lingua francese della regione centrale del Continente americano è assai impropria. La regione dei Caraibi abbraccia, infatti, sia alcune delle isole dell’arcipelago delle Piccole Antille (Martinica, Guadalupa), sia l’isola di Haïti, che fa parte delle Grandi Antille, che la Guiana incastonata sulla costa orientale dell’America meridionale. Pur nella diversità dei movimenti ideologici e degli avvenimenti storici che si sono succeduti nella regione, le opere letterarie degli scrittori caraibici francofoni, nel loro insieme, hanno oscillato, e continuano ad oscillare tra due tendenze: quella del radicamento nella tradizione e quella della fuga. Gli scrittori attingono sia dalla tradizione orale, che dalla letteratura francese, che a quella africana, mostrandosi aperti al confronto e al dialogo con le altre tradizioni letterarie e culturali, allo scopo di creare una forma narrativa che possa corrispondere alle molteplici eredità di quelle composite popolazioni. Qui, il sincretismo culturale che si è creato consente di riconoscersi in una identità comune in nome di tutto ciò che l'Occidente avrebbe voluto estinguere. Il comun denominatore sembra inverarsi nel contraddittorio risultato di incontri coraggiosi, ma pericolosi, di curiosità che possono condurre a conflitti, ad esclusioni. Si tratta di un’identità di frontiera; di un’identità in bilico, squilibrata, che dichiara nel suo colore, nella sua lingua un mescolamento ‘imperfetto’ che è ancora in corso.

Restuccia (2018). Caraibi: un "archipel inachevé". In G.S. Santangelo (a cura di), Orientarsi sulle letterature francofone extraeuropee (pp. 1-81). Palermo : Palermo University Press.

Caraibi: un "archipel inachevé"

Restuccia
2018-01-01

Abstract

L’etichetta “Letterature franco-caraibica” utilizzata, per convenzione, dalla critica per indicare unitariamente la produzione letteraria in lingua francese della regione centrale del Continente americano è assai impropria. La regione dei Caraibi abbraccia, infatti, sia alcune delle isole dell’arcipelago delle Piccole Antille (Martinica, Guadalupa), sia l’isola di Haïti, che fa parte delle Grandi Antille, che la Guiana incastonata sulla costa orientale dell’America meridionale. Pur nella diversità dei movimenti ideologici e degli avvenimenti storici che si sono succeduti nella regione, le opere letterarie degli scrittori caraibici francofoni, nel loro insieme, hanno oscillato, e continuano ad oscillare tra due tendenze: quella del radicamento nella tradizione e quella della fuga. Gli scrittori attingono sia dalla tradizione orale, che dalla letteratura francese, che a quella africana, mostrandosi aperti al confronto e al dialogo con le altre tradizioni letterarie e culturali, allo scopo di creare una forma narrativa che possa corrispondere alle molteplici eredità di quelle composite popolazioni. Qui, il sincretismo culturale che si è creato consente di riconoscersi in una identità comune in nome di tutto ciò che l'Occidente avrebbe voluto estinguere. Il comun denominatore sembra inverarsi nel contraddittorio risultato di incontri coraggiosi, ma pericolosi, di curiosità che possono condurre a conflitti, ad esclusioni. Si tratta di un’identità di frontiera; di un’identità in bilico, squilibrata, che dichiara nel suo colore, nella sua lingua un mescolamento ‘imperfetto’ che è ancora in corso.
2018
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria E Letterature Comparate
Restuccia (2018). Caraibi: un "archipel inachevé". In G.S. Santangelo (a cura di), Orientarsi sulle letterature francofone extraeuropee (pp. 1-81). Palermo : Palermo University Press.
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