E' un fenomeno noto e ampiamente documentato che l'apprendimento delle strutture prosodiche dell'italiano possa subire considerevoli rallentamenti in ragione della distanza tipologica tra L1 e L2 (cfr. inter al. le analisi su parlanti sinofoni in Costamagna 2011). Sulla base di questa assunzione teorica, il presente intervento prende le mosse dall'analisi dell'interlingua di un campione di apprendenti vietnamiti adulti, selezionato nell'ambito dei corsi estivi di italiano L2 presso la Scuola di lingua italiana per stranieri dell'Università di Palermo. L'attenzione sarà, in particolare, focalizzata sui problemi relativi all'acquisizione delle variazioni intonative dell'italiano e, dunque, della funzione distintiva che esse ricoprono a livello pragmatico. Tali problemi saranno affrontati in una prospettiva empirica che mira a valutare il grado di incidenza che un contesto di apprendimento guidato esercita nell'acquisizione di tali strutture (Long 1983; Ellis 2003). A tale scopo, gli apprendenti saranno sottoposti ad uno schema di intervento ispirato alle indicazioni metodologiche della glottodidattica sperimentale (Rastelli 2009; Nuzzo e Rastelli 2011). L'intervento avrà una durata complessiva di 10 ore, corrispondenti al 10% dell'intero corso (40 ore distribuite in due settimane), e sarà strutturato come segue: A) Diagnosi: la prima fase (2 ore) ha valore diagnostico e, pertanto, si collocherà nella fase iniziale del corso: verranno selezionate due classi di italiano L2 di livello intermedio, ciascuna delle quali comprendente almeno due studenti vietnamiti (le classi sono linguisticamente disomogenee); in ciascuna delle classi verrà proposto un lavoro di interazione orale, basato su pochi input forniti dal docente, mirante ad elicitare le strutture intonazionali disponibili o mancanti nell'interlingua degli apprendenti. Gli studenti della prima classe costituiranno il gruppo sperimentale cui verrà somministrato un trattamento mirato; gli altri, invece, costituiranno un gruppo di controllo, al quale non verrà proposto alcun tipo di intervento. B) Trattamento: durante la prima settimana di corso, sulla base dei dati emersi verrà strutturato e proposto un trattamento basato su un task on form specifico (Ellis 2003) (per esempio, la simulazione di un talk show, che lascia spazio all'emersione di diversi profili intonativi), che sarà accompagnato da espliciti interventi correttivi da parte del somministratore (dal momento che i problemi relativi alla fonologia e alla prosodia ricevono, nell'ambito dei corsi intensivi di 40 ore, un'attenzione assai ridotta rispetto ai temi di morfo-sintassi, sarà possibile isolare con facilità la variabile interessata e determinare con un certo grado di precisione i tempi e la durata del trattamento, che non si incrocerà in nessun caso con i regolari interventi in classe del docente). C) Ripetizione a cicli: nella seconda settimana, gli studenti saranno sottoposti prima ad una verifica dell'apprendimento (tramite un lavoro di lettura di frasi diverse precostituite che permettono specifici contorni intonativi) e poi sottoposti a un nuovo task relativamente libero (simile a quello della fase A), che verrà nuovamente proposto a distanza di qualche settimana, dunque al di là della fine del corso (gli studenti vietnamiti continueranno a seguire i corsi della Scuola anche nei mesi successivi), allo scopo di verificare lo status e i tempi dell'acquisizione delle variazioni intonazionali.

Mocciaro, E. (2014). Aspetti della prosodia nell'interlingua di apprendenti vietnamiti di italiano L2: un'ipotesi di trattamento task-based in contesto guidato. In Varietà dei contesti di apprendimento linguistico (pp.263-278). Milano : Studi Aitla 1.

Aspetti della prosodia nell'interlingua di apprendenti vietnamiti di italiano L2: un'ipotesi di trattamento task-based in contesto guidato

Mocciaro, Egle
2014-01-01

Abstract

E' un fenomeno noto e ampiamente documentato che l'apprendimento delle strutture prosodiche dell'italiano possa subire considerevoli rallentamenti in ragione della distanza tipologica tra L1 e L2 (cfr. inter al. le analisi su parlanti sinofoni in Costamagna 2011). Sulla base di questa assunzione teorica, il presente intervento prende le mosse dall'analisi dell'interlingua di un campione di apprendenti vietnamiti adulti, selezionato nell'ambito dei corsi estivi di italiano L2 presso la Scuola di lingua italiana per stranieri dell'Università di Palermo. L'attenzione sarà, in particolare, focalizzata sui problemi relativi all'acquisizione delle variazioni intonative dell'italiano e, dunque, della funzione distintiva che esse ricoprono a livello pragmatico. Tali problemi saranno affrontati in una prospettiva empirica che mira a valutare il grado di incidenza che un contesto di apprendimento guidato esercita nell'acquisizione di tali strutture (Long 1983; Ellis 2003). A tale scopo, gli apprendenti saranno sottoposti ad uno schema di intervento ispirato alle indicazioni metodologiche della glottodidattica sperimentale (Rastelli 2009; Nuzzo e Rastelli 2011). L'intervento avrà una durata complessiva di 10 ore, corrispondenti al 10% dell'intero corso (40 ore distribuite in due settimane), e sarà strutturato come segue: A) Diagnosi: la prima fase (2 ore) ha valore diagnostico e, pertanto, si collocherà nella fase iniziale del corso: verranno selezionate due classi di italiano L2 di livello intermedio, ciascuna delle quali comprendente almeno due studenti vietnamiti (le classi sono linguisticamente disomogenee); in ciascuna delle classi verrà proposto un lavoro di interazione orale, basato su pochi input forniti dal docente, mirante ad elicitare le strutture intonazionali disponibili o mancanti nell'interlingua degli apprendenti. Gli studenti della prima classe costituiranno il gruppo sperimentale cui verrà somministrato un trattamento mirato; gli altri, invece, costituiranno un gruppo di controllo, al quale non verrà proposto alcun tipo di intervento. B) Trattamento: durante la prima settimana di corso, sulla base dei dati emersi verrà strutturato e proposto un trattamento basato su un task on form specifico (Ellis 2003) (per esempio, la simulazione di un talk show, che lascia spazio all'emersione di diversi profili intonativi), che sarà accompagnato da espliciti interventi correttivi da parte del somministratore (dal momento che i problemi relativi alla fonologia e alla prosodia ricevono, nell'ambito dei corsi intensivi di 40 ore, un'attenzione assai ridotta rispetto ai temi di morfo-sintassi, sarà possibile isolare con facilità la variabile interessata e determinare con un certo grado di precisione i tempi e la durata del trattamento, che non si incrocerà in nessun caso con i regolari interventi in classe del docente). C) Ripetizione a cicli: nella seconda settimana, gli studenti saranno sottoposti prima ad una verifica dell'apprendimento (tramite un lavoro di lettura di frasi diverse precostituite che permettono specifici contorni intonativi) e poi sottoposti a un nuovo task relativamente libero (simile a quello della fase A), che verrà nuovamente proposto a distanza di qualche settimana, dunque al di là della fine del corso (gli studenti vietnamiti continueranno a seguire i corsi della Scuola anche nei mesi successivi), allo scopo di verificare lo status e i tempi dell'acquisizione delle variazioni intonazionali.
21-feb-2013
"Varietà dei contesti di apprendimento linguistico". XIII Congresso AItLA – Associazione italiana di linguistica applicata
Palermo
21-23/02/2013
XIII
2014
16
A stampa
http://www.aitla.it/pubblicazioni/studi-aitla/24-pubblicazioni/studi-aitla/209-studi-aitla-1
Mocciaro, E. (2014). Aspetti della prosodia nell'interlingua di apprendenti vietnamiti di italiano L2: un'ipotesi di trattamento task-based in contesto guidato. In Varietà dei contesti di apprendimento linguistico (pp.263-278). Milano : Studi Aitla 1.
Proceedings (atti dei congressi)
Mocciaro, E.
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