The study seeks to analyze, first and foremost, the jurisprudence practice of the pilot judgment procedure, which was opened by the European Court of Human Rights to remedy the problem of overlapping of appeals, which could jeopardize the functioning of the supranational protection system of fundamental rights: the distinctive features, assumptions and purposes of the judicial instrument are thus highlighted, making extensive use of the reference doctrine. Secondly, the analysis of the pilot judgment procedure is part of the broader issue of progressive evolution towards a constitutional jurisdiction: with particular reference to the judgments under investigation, it is evident that, as the Court has been gradually changing its own way of deciding, departing from the function of judge of the concrete case, ending to carry out an abstract control of compatibility between the laws of the States Parties and the European Convention. This change entails unavoidable repercussions on vertical governance in relations with the States Parties, so that we are concerned with seeking an implicit normative basis for such "conventionality" control that may be compatible with the principle of freedom of states in the choice of means of complying with the obligation of an international nature. The last part of the study attempts to positively solve the above mentioned compatibility problem by referring to analogies with those models of internal constitutional justice - "additive di principio" judgments - which, while starting from completely different assumptions, put an internal problem on the Constitutional Courts similar to that which, in the end, is attributed to the Court of Strasbourg when it issues decisions marked by the exercise of a positive normative role: the intangibility of parliamentary sovereignty.

Lo studio si propone di analizzare, in primo luogo, la prassi giurisprudenziale della procedura di sentenza pilota, inaugurata dai giudici della Corte EDU per porre rimedio al problema del sovraccarico dei ricorsi, in grado di mettere a rischio il funzionamento del sistema sovranazionale di tutela dei diritti fondamentali: vengono messi in evidenza, dunque, i tratti distintivi, i presupposti e le finalità dello strumento giudiziario, facendo ampio ricorso alla dottrina di riferimento. In secondo luogo, l’analisi della procedura delle sentenze pilota si inquadra nella più ampia questione della progressiva evoluzione verso una giurisdizione di carattere costituzionale: con particolare riferimento alle sentenze oggetto dello studio, è evidente, infatti, come la Corte EDU sia andata gradualmente modificando il proprio modo di decidere, discostandosi dalla funzione di giudice del caso concreto, finendo per effettuare un controllo astratto di compatibilità tra le normative degli Stati-parti e la Convenzione europea; tale cambiamento comporta delle inevitabili ripercussioni sul piano della governance verticale nel rapporto con gli Stati parti, per cui ci si preoccupa di ricercare una base normativa implicita per tale controllo di "convenzionalità" che possa essere compatibile con il principio della libertà degli Stati nella scelta dei mezzi per conformarsi all’obbligo di natura internazionale. Nell'ultima parte dello studio si tenta di risolvere positivamente questo problema di compatibilità facendo riferimento alle analogie con quei modelli decisori di giustizia costituzionale interna - le sentenze additive di principio - i quali, pur partendo da presupposti completamente differenti, pongono alle Corti costituzionali interne un problema analogo a quello, che in fondo, si imputa alla Corte di Strasburgo quando emana decisioni connotate dall’esercizio di un ruolo normativo positivo: l’intangibilità della sovranità parlamentare.

Arico', M.IL MUTAMENTO DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO IN SENSO COSTITUZIONALE ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE SENTENZE PILOTA: UNA QUESTIONE DI LEGITTIMITÀ..

IL MUTAMENTO DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO IN SENSO COSTITUZIONALE ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE SENTENZE PILOTA: UNA QUESTIONE DI LEGITTIMITÀ.

Arico', Mario

Abstract

The study seeks to analyze, first and foremost, the jurisprudence practice of the pilot judgment procedure, which was opened by the European Court of Human Rights to remedy the problem of overlapping of appeals, which could jeopardize the functioning of the supranational protection system of fundamental rights: the distinctive features, assumptions and purposes of the judicial instrument are thus highlighted, making extensive use of the reference doctrine. Secondly, the analysis of the pilot judgment procedure is part of the broader issue of progressive evolution towards a constitutional jurisdiction: with particular reference to the judgments under investigation, it is evident that, as the Court has been gradually changing its own way of deciding, departing from the function of judge of the concrete case, ending to carry out an abstract control of compatibility between the laws of the States Parties and the European Convention. This change entails unavoidable repercussions on vertical governance in relations with the States Parties, so that we are concerned with seeking an implicit normative basis for such "conventionality" control that may be compatible with the principle of freedom of states in the choice of means of complying with the obligation of an international nature. The last part of the study attempts to positively solve the above mentioned compatibility problem by referring to analogies with those models of internal constitutional justice - "additive di principio" judgments - which, while starting from completely different assumptions, put an internal problem on the Constitutional Courts similar to that which, in the end, is attributed to the Court of Strasbourg when it issues decisions marked by the exercise of a positive normative role: the intangibility of parliamentary sovereignty.
Lo studio si propone di analizzare, in primo luogo, la prassi giurisprudenziale della procedura di sentenza pilota, inaugurata dai giudici della Corte EDU per porre rimedio al problema del sovraccarico dei ricorsi, in grado di mettere a rischio il funzionamento del sistema sovranazionale di tutela dei diritti fondamentali: vengono messi in evidenza, dunque, i tratti distintivi, i presupposti e le finalità dello strumento giudiziario, facendo ampio ricorso alla dottrina di riferimento. In secondo luogo, l’analisi della procedura delle sentenze pilota si inquadra nella più ampia questione della progressiva evoluzione verso una giurisdizione di carattere costituzionale: con particolare riferimento alle sentenze oggetto dello studio, è evidente, infatti, come la Corte EDU sia andata gradualmente modificando il proprio modo di decidere, discostandosi dalla funzione di giudice del caso concreto, finendo per effettuare un controllo astratto di compatibilità tra le normative degli Stati-parti e la Convenzione europea; tale cambiamento comporta delle inevitabili ripercussioni sul piano della governance verticale nel rapporto con gli Stati parti, per cui ci si preoccupa di ricercare una base normativa implicita per tale controllo di "convenzionalità" che possa essere compatibile con il principio della libertà degli Stati nella scelta dei mezzi per conformarsi all’obbligo di natura internazionale. Nell'ultima parte dello studio si tenta di risolvere positivamente questo problema di compatibilità facendo riferimento alle analogie con quei modelli decisori di giustizia costituzionale interna - le sentenze additive di principio - i quali, pur partendo da presupposti completamente differenti, pongono alle Corti costituzionali interne un problema analogo a quello, che in fondo, si imputa alla Corte di Strasburgo quando emana decisioni connotate dall’esercizio di un ruolo normativo positivo: l’intangibilità della sovranità parlamentare.
sentenze pilota, Corte europea dei diritti umani, sovraccarico, misure generali, controllo di convenzionalità, giustizia costituzionale
Arico', M.IL MUTAMENTO DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO IN SENSO COSTITUZIONALE ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE SENTENZE PILOTA: UNA QUESTIONE DI LEGITTIMITÀ..
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