La pluralità dei simboli e delle azioni rituali che caratterizza le cerimonie della Settimana Santa in Sicilia è irriducibile a una lettura univoca. Non c’è iter festivo locale che possa considerarsi morfologicamente riassuntivo e rappresentativo della molteplicità e della ricchezza delle storie e delle tradizioni culturali e cultuali, delle pratiche rituali, delle espressioni artistiche e performative variamente articolate nei diversi centri dell’Isola. Al di sotto, tuttavia, della molteplicità delle forme e dei significati che si declinano nelle diverse feste pasquali è dato riconoscere alcuni elementi comuni e ricorrenti. Le feste di Pasqua, infatti, in quanto momento centrale e fondativo di quel calendario cerimoniale che scandisce i tempi del lavoro e della vita in comune, possono sempre essere considerate autentiche feste di capodanno. Dai riti pasquali tutto parte e a questi tutto ritorna poiché la vicenda di morte e resurrezione di Dio sussume in sé quella del ciclico esaurimento e della rinascita della natura e della società. I riti pasquali si pongono pertanto come modello e, assunti nel loro insieme, dispiegano tutti i simboli rituali (materiali, gestuali, verbali, sonori, ecc.) ricorrenti nelle feste religiose isolane: processioni di confraternite e maestranze, drammatizzazioni e sacre rappresentazioni, ostensioni di allori e altri vegetali, danze e corse dei fercoli, falò e fiaccolate, maschere e fantocci giganti, canti, acclamazioni e preghiere, pratiche penitenziali, produzione e consumo di dolci e di pani, ecc. Nei riti della Settimana Santa si osservano di fatto convivere, integrarsi e confondersi simboli e comportamenti di tradizione liturgica e di matrice devozionale e penitenziale con simboli e comportamenti di evidente origine precristiana o comunque connessi a una visione del mondo e della vita e a una concezione dello spazio e del tempo proprie delle culture agrarie euromediterranee, le quali tutte hanno storicamente elaborato, come scrive Mircea Eliade «quella che può essere definita una religione cosmica, poiché l’attività religiosa è concentrata intorno al mistero centrale: il rinnovamento periodico del Mondo»

Buttitta, I. (2017). LA SETTIMANA SANTA IN SICILIA. Dai Misteri alle Riattiati: forme e funzioni delle rappresentazioni festive della passione, morte e resurrezione del Cristo nelle città e nei paesi siciliani. In I. Buttitta, S. Hernandez González, S. Rodríguez Becerra (a cura di), PASOS E MISTERI. La Settimana Santa in Andalusia e in Sicilia / La Semana Santa en Sicilia y en Andalucía (pp. 11-19). Palermo : Fondazione Federico II.

LA SETTIMANA SANTA IN SICILIA. Dai Misteri alle Riattiati: forme e funzioni delle rappresentazioni festive della passione, morte e resurrezione del Cristo nelle città e nei paesi siciliani

BUTTITTA, Ignazio
2017-01-01

Abstract

La pluralità dei simboli e delle azioni rituali che caratterizza le cerimonie della Settimana Santa in Sicilia è irriducibile a una lettura univoca. Non c’è iter festivo locale che possa considerarsi morfologicamente riassuntivo e rappresentativo della molteplicità e della ricchezza delle storie e delle tradizioni culturali e cultuali, delle pratiche rituali, delle espressioni artistiche e performative variamente articolate nei diversi centri dell’Isola. Al di sotto, tuttavia, della molteplicità delle forme e dei significati che si declinano nelle diverse feste pasquali è dato riconoscere alcuni elementi comuni e ricorrenti. Le feste di Pasqua, infatti, in quanto momento centrale e fondativo di quel calendario cerimoniale che scandisce i tempi del lavoro e della vita in comune, possono sempre essere considerate autentiche feste di capodanno. Dai riti pasquali tutto parte e a questi tutto ritorna poiché la vicenda di morte e resurrezione di Dio sussume in sé quella del ciclico esaurimento e della rinascita della natura e della società. I riti pasquali si pongono pertanto come modello e, assunti nel loro insieme, dispiegano tutti i simboli rituali (materiali, gestuali, verbali, sonori, ecc.) ricorrenti nelle feste religiose isolane: processioni di confraternite e maestranze, drammatizzazioni e sacre rappresentazioni, ostensioni di allori e altri vegetali, danze e corse dei fercoli, falò e fiaccolate, maschere e fantocci giganti, canti, acclamazioni e preghiere, pratiche penitenziali, produzione e consumo di dolci e di pani, ecc. Nei riti della Settimana Santa si osservano di fatto convivere, integrarsi e confondersi simboli e comportamenti di tradizione liturgica e di matrice devozionale e penitenziale con simboli e comportamenti di evidente origine precristiana o comunque connessi a una visione del mondo e della vita e a una concezione dello spazio e del tempo proprie delle culture agrarie euromediterranee, le quali tutte hanno storicamente elaborato, come scrive Mircea Eliade «quella che può essere definita una religione cosmica, poiché l’attività religiosa è concentrata intorno al mistero centrale: il rinnovamento periodico del Mondo»
2017
Settore M-DEA/01 - Discipline Demoetnoantropologiche
Buttitta, I. (2017). LA SETTIMANA SANTA IN SICILIA. Dai Misteri alle Riattiati: forme e funzioni delle rappresentazioni festive della passione, morte e resurrezione del Cristo nelle città e nei paesi siciliani. In I. Buttitta, S. Hernandez González, S. Rodríguez Becerra (a cura di), PASOS E MISTERI. La Settimana Santa in Andalusia e in Sicilia / La Semana Santa en Sicilia y en Andalucía (pp. 11-19). Palermo : Fondazione Federico II.
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