Il progetto di architettura nella città contemporanea

“Contemporary city” and “urban reformulation” represent a whole which continuous studies and in-depth synthesis in the terms of their relations; hence possible future scenarios are needed to become more transparent and explicit. The contemporary city calls into question a variety of settlement patterns that defies logical interpretation consistent, different based on sedimentation of stories and social paths; and in various ways distributed through a territory of historical centers, former industrial areas, and peripheral residential complexes. It seems necessary to evaluate what are the languages most appropriate and effective architectural research to intersect the disruptive and impetuous metamorphosis of the contemporary landscape, today. Today despite being essential to formulate new architectures to experience new languages, we tend to create architectures so as to be apparent and amaze, which makes the collage settlement mechanism preferred reflecting the fragmented and broken reality. Currently, multitude of signs could not process places able to define systems of space corresponding to the expectations of dwelling. The question arises of how we come to housing (Building, Dwelling, Thinking - paper by Heidegger). The answer begins from the definition of the term that means: to remain, to stay; in fact it comes to housing to build a better future. "To think, draw, and build the architecture need to be known. Known means that inhabit for the first step [...] to assess how it addresses the proof of context". The architecture reaches its reality through the building material, it is then obliged to interact with the framework that will accommodate the future building. On that account the architecture should aspire to be appropriate, through the character recognition of the place and the discernment of what is to be maintained, eliminated or enhanced, and what will occur in the new reality that will emerge after the construction. The architectural project with the urban planning should, therefore, be an opportunity to uncover the sense of history of the city through the study of its permanence, modifications, and recent interventions; referring to the connections between architecture and the city through a path of knowledge necessary for a coherent transformation.

Città contemporanea, abitare, riformulazione urbana, rappresentano un insieme nel quale continui studi e approfondite sintesi sono necessari per rendere più chiari i termini delle loro relazioni e i possibili scenari futuri. La città contemporanea chiama in causa una molteplicità di modelli insediativi che sfugge a logiche interpretative omogenee in quanto basati sulla sedimentazione di storie e percorsi sociali molto differenti; distribuiti in vario modo all’interno di un territorio fatto di centri storici, aree industriali dismesse, complessi residenziali periferici. Necessario risulta chiedersi quali siano oggi i linguaggi più idonei ed efficaci della ricerca architettonica ad intersecare la dirompente ed impetuosa metamorfosi del paesaggio contemporaneo. Oggi, nonostante sia indispensabile formulare nuove architetture per sperimentare nuovi linguaggi, si tende a realizzare architetture dell’”apparire”, stupire, che fa del collage il meccanismo di composizione preferito come riflesso alla realtà frammentata e spezzata. L’attuale moltitudine di segni non riesce ad elaborare luoghi in grado di definire sistemi di spazio che corrispondono alle aspettative dell’abitare. Heidegger nel suo saggio “Costruire, abitare, pensare” si pone la domanda di come si perviene all’abitare. La risposta parte dalla definizione del termine che vuol dire: rimanere, trattenersi; infatti all’abitare si perviene attraverso il costruire. “Per pensare, disegnare, costruire l’architettura occorre conoscerla. Conoscerla significa prima di tutto abitarla, [...] per valutare in che modo essa affronti la prova del contesto”. L’architettura raggiunge la sua realtà attraverso la costruzione materiale, essa è quindi obbligata a interagire con il contesto che accoglierà il futuro edificio. Questo è il motivo per cui l’architettura dovrebbe ambire ad essere appropriata, attraverso il riconoscimento dei caratteri del luogo e il discernimento di cosa dovrà essere mantenuto, eliminato o potenziato, e cosa dovrà manifestarsi nella nuova realtà che emergerà dopo la costruzione. E’ necassario che anche la programmazione urbanistica segua questa linea di intervento ispirandosi non ad uno scopo particolare bensì ad uno scopo sociale globale in modo tale da non degenerare nel caos o da ostacolarne la produzione architettonica individuale. "Il progetto di architettura insieme alla programmazione urbanistica devono quindi rappresentare un’occasione per disvelare il senso della storia delle città attraverso lo studio delle sue permanenze, modificazioni, ultimi interventi; rimandando al rapporto architettura-città attraverso un percorso di conoscenza necessario per una trasformazione coerente".