Una fra le contraddizioni principali del processo della globalizzazione è quella fra la libera mobilità di merci e capitali, conseguenza dei mutamenti del capitalismo mondiale, determinati dalle nuove tecnologie informatiche e dei trasporti, e la negazione di quella stessa libera mobilità ad alcune popolazioni. La dimensione culturale diventa elemento fondamentale di questo tipo di negazione Se la cultura è un processo e non una statica icona, allora il confronto con le altre culture non solo non apparirà più come una minaccia, ma semmai una cornucopia per la nostra stessa identità. L’intercultura, sebbene venga considerata una modalità operativa e didattica prevalentemente, se non esclusivamente, riservata all’ambito scolastico, dovrebbe rappresentare una prassi nell’organizzazione e gestione di tutti i rapporti sociali fra individui e/o fra individui ed istituzioni I termini multicultura e pluricultura richiamano a fenomeni di tipo descrittivo, riferendosi alla convivenza, più o meno pacifica, di persone provenienti da culture diverse, con il rischio di avallare meccanismi di stratificazione o gerarchizzazione fra gruppi maggioritari e minoranze, oppure di limitare l’intervento ad attività di tipo folklorico che fissano l’altro in un mondo esotico e diverso. Il termine intercultura invece presuppone la messa in relazione, l’interazione e lo scambio fra mondi culturali. L’accettazione di questa interpretazione concorre a dare vita ad una società in cui i diversi elementi possano godere della medesima legittimazione e validità, alla ricerca di quell’universalismo dei diritti troppo spesso negato. Una società in cui l’uguaglianza dei diritti si trasformi nel diritto, fondamentale, a essere diversi, consapevoli che solo nell’eguaglianza la diversità diventa valore e ricchezza per le relazioni sociali.

GRASSO M (2005). I processi culturali della globalizzazione. SOCIOLOGIA, n. 2, 65-77.

I processi culturali della globalizzazione

GRASSO, Mario
2005-01-01

Abstract

Una fra le contraddizioni principali del processo della globalizzazione è quella fra la libera mobilità di merci e capitali, conseguenza dei mutamenti del capitalismo mondiale, determinati dalle nuove tecnologie informatiche e dei trasporti, e la negazione di quella stessa libera mobilità ad alcune popolazioni. La dimensione culturale diventa elemento fondamentale di questo tipo di negazione Se la cultura è un processo e non una statica icona, allora il confronto con le altre culture non solo non apparirà più come una minaccia, ma semmai una cornucopia per la nostra stessa identità. L’intercultura, sebbene venga considerata una modalità operativa e didattica prevalentemente, se non esclusivamente, riservata all’ambito scolastico, dovrebbe rappresentare una prassi nell’organizzazione e gestione di tutti i rapporti sociali fra individui e/o fra individui ed istituzioni I termini multicultura e pluricultura richiamano a fenomeni di tipo descrittivo, riferendosi alla convivenza, più o meno pacifica, di persone provenienti da culture diverse, con il rischio di avallare meccanismi di stratificazione o gerarchizzazione fra gruppi maggioritari e minoranze, oppure di limitare l’intervento ad attività di tipo folklorico che fissano l’altro in un mondo esotico e diverso. Il termine intercultura invece presuppone la messa in relazione, l’interazione e lo scambio fra mondi culturali. L’accettazione di questa interpretazione concorre a dare vita ad una società in cui i diversi elementi possano godere della medesima legittimazione e validità, alla ricerca di quell’universalismo dei diritti troppo spesso negato. Una società in cui l’uguaglianza dei diritti si trasformi nel diritto, fondamentale, a essere diversi, consapevoli che solo nell’eguaglianza la diversità diventa valore e ricchezza per le relazioni sociali.
2005
GRASSO M (2005). I processi culturali della globalizzazione. SOCIOLOGIA, n. 2, 65-77.
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