Scopo: Il dibattito in merito ai reperti incidentali sta divenendo emergente in molti settori radiologici, quali l’ambico cardiaco, addominale, neurologico, senologico, pediatrico, soprattutto con metodiche quali la RM e la TC. Lo scopo del nostro studio è stato di valutare l’utilità della Risonanza Magnetica Whole Body (RM-WB) nell’identificazione di reperti incidentali in pazienti con linfoma. Materiali e metodi: Sono state revisionate le RM-WB eseguite su 114 pazienti (65 maschi; età mediana 45,2 anni, range 15-86) con diagnosi istologica di linfoma (47 Hodgkin, 67 Non-Hodgkin). I reperti incidentali sono stati classificati in tre classi: non significativi (classe 1), moderatamente significativi (classe 2), significativi (classe 3). Un test Chi quadro (χ2) è stato utilizzato per valutare la significatività statistica delle differenze nella frequenza dei reperti incidentali sulla base di età (≤ 50 e > 50 anni), sesso ed istologia. Risultati: Sono stati individuati uno o più reperti incidentali nelle RM-WB eseguite in 91/114 pazienti (79,8%). I reperti incidentali più frequenti sono stati di classe 1 (43%). In 7 pazienti (6,1%) sono stati riscontrati reperti incidentali di rilevanza clinica maggiore (classe 3), che hanno richiesto approfondimento diagnostico o immediato trattamento. I reperti incidentali sono stati più frequenti nei pazienti oltre i 50 anni con una differenza statisticamente significativa rispetto a pazienti ≤ 50 anni (χ2 = 8,42, p < 0,05), mentre non sono state trovate differenze statisticamente significative legate a sesso (χ2 = 0,17, p > 0,05) ed istologia (χ2 = 0,24, p > 0,05). Le figure 1, 2 e 3 mostrano alcuni casi rappresentativi del nostro studio. Conclusioni: In letteratura, parecchi studi hanno analizzato i reperti incidentali in RM-WB, effettuate sulla popolazione sana [1,2]. Il nostro lavoro è il primo che ricerca reperti incidentali in pazienti con noto linfoma e sottoposti a RM-WB. Ci sono molti vantaggi clinici, sociali ed economici associati alla diagnosi dei reperti incidentali: in primo luogo, la diagnosi precoce di una malattia porta ad un suo tempestivo trattamento con miglioramento della prognosi; in secondo luogo, la diagnosi precoce occasionale di molte malattie riduce i costi per il sistema sanitario nazionale; alcuni di questi reperti risultano essere molto utili nel caso di intervento chirurgico; infine, una valutazione approfondita delle caratteristiche cliniche dei pazienti fornisce dei dati utili ai fini della prognosi. Tuttavia, esistono conseguenze negative quali ad esempio il riscontro di un numero considerevole di lesioni accidentali, non caratterizzabili con precisione con le sole immagini RM-WB, con la conseguente possibilità si sovrastimare un reperto sospetto. E’ fondamentale pertanto trovare un equilibrio tra i benefici associati ad una diagnosi precoce ed i rischi di sottoporre il paziente ad ulteriori indagini non necessarie. Nel nostro studio la percentuale dei reperti occasionali (79.8%), simile alle percentuali precedentemente riportate in analoghi studi [3,4], cresce all’aumentare dell’età dei pazienti e non è dipendente dal sesso. La RM-WB è una tecnica promettente che evita l’esposizione a radiazioni ionizzanti e la somministrazione di mezzo di contrasto e consente di individuare reperti incidentali, offrendo la possibilità di ottenere una diagnosi precoce di patologie asintomatiche anche clinicamente rilevanti. Informazioni Personali: Dr. Domenico Albano, MD, Dipartimento di Scienze Radiologiche, Di.Bi.Med., Università di Palermo, Via del Vespro 27, 90127 Palermo, Italia Note Bibliografiche: 1. Cieszanowski A, Maj E, Kulisiewicz P et al (2014) Non-contrast-enhanced whole-body magnetic resonance imaging in the general population: the incidence of abnormal findings in patients 50 years old and younger compared to older subjects. PLoS One 26;9:e107840 2. Lo GG, Ai V, Au-Yeung KM, Chan JK, Li KW, Chien D (2008) Magnetic resonance whole body imaging at 3 Tesla: feasibility and findings in a cohort of asymptomatic medical doctors. Hong Kong Med J 14:90-96 3. Cieszanowski A, Maj E, Kulisiewicz P et al (2014) Non-contrast-enhanced whole-body magnetic resonance imaging in the general population: the incidence of abnormal findings in patients 50 years old and younger compared to older subjects. PLoS One 26;9:e107840 4. Lo GG, Ai V, Au-Yeung KM, Chan JK, Li KW, Chien D (2008) Magnetic resonance whole body imaging at 3 Tesla: feasibility and findings in a cohort of asymptomatic medical doctors. Hong Kong Med J 14:90-96

Albano, D., Patti, C., Narese, D., Lagalla, R., Midiri, M., Galia, M. (2016). Ruolo della RM whole body nell’identificazione di reperti incidentali in pazienti con linfoma.. In IMAGING ONCOLOGICO.

Ruolo della RM whole body nell’identificazione di reperti incidentali in pazienti con linfoma.

ALBANO, Domenico;NARESE, Donatella;LAGALLA, Roberto;MIDIRI, Massimo;GALIA, Massimo
2016-01-01

Abstract

Scopo: Il dibattito in merito ai reperti incidentali sta divenendo emergente in molti settori radiologici, quali l’ambico cardiaco, addominale, neurologico, senologico, pediatrico, soprattutto con metodiche quali la RM e la TC. Lo scopo del nostro studio è stato di valutare l’utilità della Risonanza Magnetica Whole Body (RM-WB) nell’identificazione di reperti incidentali in pazienti con linfoma. Materiali e metodi: Sono state revisionate le RM-WB eseguite su 114 pazienti (65 maschi; età mediana 45,2 anni, range 15-86) con diagnosi istologica di linfoma (47 Hodgkin, 67 Non-Hodgkin). I reperti incidentali sono stati classificati in tre classi: non significativi (classe 1), moderatamente significativi (classe 2), significativi (classe 3). Un test Chi quadro (χ2) è stato utilizzato per valutare la significatività statistica delle differenze nella frequenza dei reperti incidentali sulla base di età (≤ 50 e > 50 anni), sesso ed istologia. Risultati: Sono stati individuati uno o più reperti incidentali nelle RM-WB eseguite in 91/114 pazienti (79,8%). I reperti incidentali più frequenti sono stati di classe 1 (43%). In 7 pazienti (6,1%) sono stati riscontrati reperti incidentali di rilevanza clinica maggiore (classe 3), che hanno richiesto approfondimento diagnostico o immediato trattamento. I reperti incidentali sono stati più frequenti nei pazienti oltre i 50 anni con una differenza statisticamente significativa rispetto a pazienti ≤ 50 anni (χ2 = 8,42, p < 0,05), mentre non sono state trovate differenze statisticamente significative legate a sesso (χ2 = 0,17, p > 0,05) ed istologia (χ2 = 0,24, p > 0,05). Le figure 1, 2 e 3 mostrano alcuni casi rappresentativi del nostro studio. Conclusioni: In letteratura, parecchi studi hanno analizzato i reperti incidentali in RM-WB, effettuate sulla popolazione sana [1,2]. Il nostro lavoro è il primo che ricerca reperti incidentali in pazienti con noto linfoma e sottoposti a RM-WB. Ci sono molti vantaggi clinici, sociali ed economici associati alla diagnosi dei reperti incidentali: in primo luogo, la diagnosi precoce di una malattia porta ad un suo tempestivo trattamento con miglioramento della prognosi; in secondo luogo, la diagnosi precoce occasionale di molte malattie riduce i costi per il sistema sanitario nazionale; alcuni di questi reperti risultano essere molto utili nel caso di intervento chirurgico; infine, una valutazione approfondita delle caratteristiche cliniche dei pazienti fornisce dei dati utili ai fini della prognosi. Tuttavia, esistono conseguenze negative quali ad esempio il riscontro di un numero considerevole di lesioni accidentali, non caratterizzabili con precisione con le sole immagini RM-WB, con la conseguente possibilità si sovrastimare un reperto sospetto. E’ fondamentale pertanto trovare un equilibrio tra i benefici associati ad una diagnosi precoce ed i rischi di sottoporre il paziente ad ulteriori indagini non necessarie. Nel nostro studio la percentuale dei reperti occasionali (79.8%), simile alle percentuali precedentemente riportate in analoghi studi [3,4], cresce all’aumentare dell’età dei pazienti e non è dipendente dal sesso. La RM-WB è una tecnica promettente che evita l’esposizione a radiazioni ionizzanti e la somministrazione di mezzo di contrasto e consente di individuare reperti incidentali, offrendo la possibilità di ottenere una diagnosi precoce di patologie asintomatiche anche clinicamente rilevanti. Informazioni Personali: Dr. Domenico Albano, MD, Dipartimento di Scienze Radiologiche, Di.Bi.Med., Università di Palermo, Via del Vespro 27, 90127 Palermo, Italia Note Bibliografiche: 1. Cieszanowski A, Maj E, Kulisiewicz P et al (2014) Non-contrast-enhanced whole-body magnetic resonance imaging in the general population: the incidence of abnormal findings in patients 50 years old and younger compared to older subjects. PLoS One 26;9:e107840 2. Lo GG, Ai V, Au-Yeung KM, Chan JK, Li KW, Chien D (2008) Magnetic resonance whole body imaging at 3 Tesla: feasibility and findings in a cohort of asymptomatic medical doctors. Hong Kong Med J 14:90-96 3. Cieszanowski A, Maj E, Kulisiewicz P et al (2014) Non-contrast-enhanced whole-body magnetic resonance imaging in the general population: the incidence of abnormal findings in patients 50 years old and younger compared to older subjects. PLoS One 26;9:e107840 4. Lo GG, Ai V, Au-Yeung KM, Chan JK, Li KW, Chien D (2008) Magnetic resonance whole body imaging at 3 Tesla: feasibility and findings in a cohort of asymptomatic medical doctors. Hong Kong Med J 14:90-96
2016
Albano, D., Patti, C., Narese, D., Lagalla, R., Midiri, M., Galia, M. (2016). Ruolo della RM whole body nell’identificazione di reperti incidentali in pazienti con linfoma.. In IMAGING ONCOLOGICO.
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