La recente bozza dell’Accordo di partenariato per la nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 presentata dal Governo italiano, attribuisce un ruolo strategico al settore dei beni culturali e propone di concentrare nel Mezzogiorno del Paese, dove maggiori sono i ritardi, specifiche azioni per la valorizzazione del patrimonio culturale. Tale scelta, condivisa anche nelle riflessioni del Comitato interministeriale per le Politiche urbane, si pone l’obiettivo di ampliare, attraverso la tutela e la valorizzazione sistemica e integrata, le condizioni di offerta e fruizione del patrimonio culturale, riconosciuto come uno dei volani importanti dello sviluppo delle città e dei territori meridionali. Nonostante la straordinaria dotazione di risorse culturali, le regioni del Mezzogiorno, non sono riuscite a mettere in campo politiche capaci di innescare filiere culturali/creative intercettando forme di dinamismo innovativo da parte dei privati, e di progettare adeguate risposte alla crescente domanda internazionale legata al turismo culturale. Nell’ottica di contribuire al disegno di politiche più efficaci che possano promuovere o consolidare processi di sviluppo che rendano competitive le città meridionali, il contributo diventa l’occasione per indagare quali fattori, esterni o interni alle città, condizionino la valorizzazione del patrimonio culturale, e quindi quali siano le strade percorribili per migliorare il rendimento potenziale degli ingenti capitali di risorse culturali presenti nelle città del Mezzogiorno da qui al 2020.

Abbate, G. (2014). Città meridionali e politiche culturali da qui al 2020. In Atti della XVII Conferenza Nazionale SIU. L'Urbanistica italiana nel mondo (pp.363-367). Roma Milano : Planum Publisher.

Città meridionali e politiche culturali da qui al 2020

ABBATE, Giuseppe
2014-01-01

Abstract

La recente bozza dell’Accordo di partenariato per la nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 presentata dal Governo italiano, attribuisce un ruolo strategico al settore dei beni culturali e propone di concentrare nel Mezzogiorno del Paese, dove maggiori sono i ritardi, specifiche azioni per la valorizzazione del patrimonio culturale. Tale scelta, condivisa anche nelle riflessioni del Comitato interministeriale per le Politiche urbane, si pone l’obiettivo di ampliare, attraverso la tutela e la valorizzazione sistemica e integrata, le condizioni di offerta e fruizione del patrimonio culturale, riconosciuto come uno dei volani importanti dello sviluppo delle città e dei territori meridionali. Nonostante la straordinaria dotazione di risorse culturali, le regioni del Mezzogiorno, non sono riuscite a mettere in campo politiche capaci di innescare filiere culturali/creative intercettando forme di dinamismo innovativo da parte dei privati, e di progettare adeguate risposte alla crescente domanda internazionale legata al turismo culturale. Nell’ottica di contribuire al disegno di politiche più efficaci che possano promuovere o consolidare processi di sviluppo che rendano competitive le città meridionali, il contributo diventa l’occasione per indagare quali fattori, esterni o interni alle città, condizionino la valorizzazione del patrimonio culturale, e quindi quali siano le strade percorribili per migliorare il rendimento potenziale degli ingenti capitali di risorse culturali presenti nelle città del Mezzogiorno da qui al 2020.
Settore ICAR/21 - Urbanistica
2014
L’urbanistica italiana nel mondo
Milano
15-16 maggio 2014
XVII Conferenza SIU
2014
2014
5
Online
Abbate, G. (2014). Città meridionali e politiche culturali da qui al 2020. In Atti della XVII Conferenza Nazionale SIU. L'Urbanistica italiana nel mondo (pp.363-367). Roma Milano : Planum Publisher.
Proceedings (atti dei congressi)
Abbate, G
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