Questo nuovo corpus di opere supporta l'ipotesi che, al contrario, l'attenzione data al disegno dal vero, non soltanto quello architettonico o floreale, sia stata una costante nell'opera basiliana, e che il ritratto e, soprattutto, più in generale, il disegno di figura, ne siano una parte strutturale. E questa attenzione non si limita al piano ideologico, come si potrebbe dedurre dall'accalorato intervento del 1879 sulla rivista «Pensiero ed Arte», con il quale il giovane architetto rivolgeva pubblicamente le proprie richieste al senatore palermitano Perez, l'allora Ministro della Pubblica Istruzione, in merito all'auspicata realizzazione di una Scuola di Belle Arti a Palermo, affermando: «In quanto alle difficoltà e gli ostacoli che si possono incontrare sul cammino dell'arte, particolarmente nei primi tempi, essi sono oggi sì grandi che non è certo inutile il tentare di appianarli. È vero che il genio alla fine trionfa, come ne fanno fede, per parlare solo di artisti viventi, gli esempii splendidi del Morelli, del Vela, del Duprè e quello recentissimo del Monteverde; ma non è men vero che molti si arrestano scoraggiati e deviano disillusi e moltissimi che inclinerebbero alle arti, si volgono sin da principio ad altra meta; e non per manco d'ingegno, né per difetto di volontà. Quanto ciò sia vero sarà facilmente compreso quando si rifletterà che in Palermo, in una città di più che duecento cinquanta mila abitanti, centro e capo d'una grande isola, non v'è una sola scuola di disegno di figura!». Ma quale può essere stato lo scopo di un così forte interesse verso il disegno di figura - ci chiediamo - per un architetto esordiente, in un momento storico nel quale l'attenzione data all'architettura tecnica era preponderante nel corso degli studi, tanto da prevedere un'unica scuola per gli ingegneri e gli architetti? La motivazione va ricercata, oltre che nei fattori certamente determinanti della personalità e delle inclinazioni, all'interno del contesto di formazione e degli inizi, quell'Italia da poco unita e desiderosa di simboli, cui si assiste al moltiplicarsi di numerosi monumenti commemorativi e di iniziative che intendevano convogliare le energie intellettuali della giovane nazione, tutta tesa verso il progresso delle scienze, delle lettere, delle arti e delle industrie, non senza luci e ombre, tuttavia, contraddizioni e speranze disattese.

Marrone, E. (2012). Ernesto Basile e lo studio della figura umana nel disegno "dal vero" e "al vero".. In Ernesto Basile e il ritratto. La figura umana nelle sue declinazioni (pp. 13-35). Palermo : 40due Edizioni.

Ernesto Basile e lo studio della figura umana nel disegno "dal vero" e "al vero".

MARRONE, Eleonora
2012-01-01

Abstract

Questo nuovo corpus di opere supporta l'ipotesi che, al contrario, l'attenzione data al disegno dal vero, non soltanto quello architettonico o floreale, sia stata una costante nell'opera basiliana, e che il ritratto e, soprattutto, più in generale, il disegno di figura, ne siano una parte strutturale. E questa attenzione non si limita al piano ideologico, come si potrebbe dedurre dall'accalorato intervento del 1879 sulla rivista «Pensiero ed Arte», con il quale il giovane architetto rivolgeva pubblicamente le proprie richieste al senatore palermitano Perez, l'allora Ministro della Pubblica Istruzione, in merito all'auspicata realizzazione di una Scuola di Belle Arti a Palermo, affermando: «In quanto alle difficoltà e gli ostacoli che si possono incontrare sul cammino dell'arte, particolarmente nei primi tempi, essi sono oggi sì grandi che non è certo inutile il tentare di appianarli. È vero che il genio alla fine trionfa, come ne fanno fede, per parlare solo di artisti viventi, gli esempii splendidi del Morelli, del Vela, del Duprè e quello recentissimo del Monteverde; ma non è men vero che molti si arrestano scoraggiati e deviano disillusi e moltissimi che inclinerebbero alle arti, si volgono sin da principio ad altra meta; e non per manco d'ingegno, né per difetto di volontà. Quanto ciò sia vero sarà facilmente compreso quando si rifletterà che in Palermo, in una città di più che duecento cinquanta mila abitanti, centro e capo d'una grande isola, non v'è una sola scuola di disegno di figura!». Ma quale può essere stato lo scopo di un così forte interesse verso il disegno di figura - ci chiediamo - per un architetto esordiente, in un momento storico nel quale l'attenzione data all'architettura tecnica era preponderante nel corso degli studi, tanto da prevedere un'unica scuola per gli ingegneri e gli architetti? La motivazione va ricercata, oltre che nei fattori certamente determinanti della personalità e delle inclinazioni, all'interno del contesto di formazione e degli inizi, quell'Italia da poco unita e desiderosa di simboli, cui si assiste al moltiplicarsi di numerosi monumenti commemorativi e di iniziative che intendevano convogliare le energie intellettuali della giovane nazione, tutta tesa verso il progresso delle scienze, delle lettere, delle arti e delle industrie, non senza luci e ombre, tuttavia, contraddizioni e speranze disattese.
2012
Settore ICAR/18 - Storia Dell'Architettura
Marrone, E. (2012). Ernesto Basile e lo studio della figura umana nel disegno "dal vero" e "al vero".. In Ernesto Basile e il ritratto. La figura umana nelle sue declinazioni (pp. 13-35). Palermo : 40due Edizioni.
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