Il saggio riflette sui mutamenti culturali, determinati dagli effetti della globalizzazione, che hanno trasformato modelli comportamentali e stili di vita. Sottolinea come la libertà individuale si sia accompagnata ad un impoverimento della sfera emotiva. Lo stesso concetto di esperienza ha sostituito le sue concrete connotazioni con surrogati fittizi. Esso, in ultima analisi, non è riconducibile –a giudizio dell’autrice - alla conoscenza ‘cosale’ della realtà, ma agli effetti (stupore, curiosità, orrore etc.) che gli artefatti virtuali della “Galassia Internet” producono su di noi. Il sistema globale ha invaso Lebenswelt, quale contesto dei processi d’intesa riferibili alla persona, e la prossimità virtuale produce di fatto una chiusura nei confronti dell’esistenza effettivamente esperita. Il vicino ci è più estraneo dell’interlocutore mediatico. Con chi ci sta accanto non condividiamo né la nostra storia personale né le nostre esperienze quotidiane. I new media riplasmano la nostra esperienza percettiva trasformandosi da canali (mezzi) in contesto vero e proprio dell'esperienza. L’esistenza, in un mondo globale in cui lo spazio è infinitamente dilatato dai canali di comunicazione virtuali, mentre il tempo si è rattrappito nell’istantaneismo della chat, del forum, di ciò che è cancellato il momento successivo perché cancellabile o sovrascrivibile, ha escluso la possibilità stessa dell’ex-sistenza corporea. Viviamo in un mondo in cui la capacità di fare esperienza si separa sempre più frequentemente dall’incontro, empatico, con l’Altro.

BARTHOLINI I (2006). L'"ex-sistenza corporea" e la comunità globale escludente. In AMMATURO N. E SELVAGGIO M.A. A CURA DI (a cura di), Globalizzazione e cittadinanze (pp. 63-95). MERCATO SAN SEVERINO (SA) : C.E.I.M. editrice.

L'"ex-sistenza corporea" e la comunità globale escludente

BARTHOLINI, Ignazia Maria
2006-01-01

Abstract

Il saggio riflette sui mutamenti culturali, determinati dagli effetti della globalizzazione, che hanno trasformato modelli comportamentali e stili di vita. Sottolinea come la libertà individuale si sia accompagnata ad un impoverimento della sfera emotiva. Lo stesso concetto di esperienza ha sostituito le sue concrete connotazioni con surrogati fittizi. Esso, in ultima analisi, non è riconducibile –a giudizio dell’autrice - alla conoscenza ‘cosale’ della realtà, ma agli effetti (stupore, curiosità, orrore etc.) che gli artefatti virtuali della “Galassia Internet” producono su di noi. Il sistema globale ha invaso Lebenswelt, quale contesto dei processi d’intesa riferibili alla persona, e la prossimità virtuale produce di fatto una chiusura nei confronti dell’esistenza effettivamente esperita. Il vicino ci è più estraneo dell’interlocutore mediatico. Con chi ci sta accanto non condividiamo né la nostra storia personale né le nostre esperienze quotidiane. I new media riplasmano la nostra esperienza percettiva trasformandosi da canali (mezzi) in contesto vero e proprio dell'esperienza. L’esistenza, in un mondo globale in cui lo spazio è infinitamente dilatato dai canali di comunicazione virtuali, mentre il tempo si è rattrappito nell’istantaneismo della chat, del forum, di ciò che è cancellato il momento successivo perché cancellabile o sovrascrivibile, ha escluso la possibilità stessa dell’ex-sistenza corporea. Viviamo in un mondo in cui la capacità di fare esperienza si separa sempre più frequentemente dall’incontro, empatico, con l’Altro.
2006
BARTHOLINI I (2006). L'"ex-sistenza corporea" e la comunità globale escludente. In AMMATURO N. E SELVAGGIO M.A. A CURA DI (a cura di), Globalizzazione e cittadinanze (pp. 63-95). MERCATO SAN SEVERINO (SA) : C.E.I.M. editrice.
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