Il restauro del moderno: la centrale termoelettrica di Giuseppe Samonà, Augusta (SR)

In the 1960s, the electric power industry was the driving force for the industrialisation process in Sicily. The Augusta power station was the first wide work that launched the development process of the island, starting from its south-eastern coast. In 1956, its design was submitted to Giuseppe Samonà, one of the most important Italian architects of the 20th century, Dean of the IUAV at that time. The power station - no longer in use now -, which can be considered as a very good example of industrial architecture, is located in the petrochemical complex of Augusta, directly connected to the harbour and the city. This is a historically layered place, in which the ancient Greek town of Megara Hyblaea is the most prominent archaeological site. Enel Spa, the Italian electric utility company and owner of the power station, acknowledging its potential, has submitted its re-use and re-design to the Department of Architecture of Palermo. This action could trigger a deep changing in the industrial landscape in order to start up new housing, cultural and social opportunities.

Negli anni Sessanta, l’industria elettrica era la forza motrice del processo di industrializzazione in Sicilia. La centrale termoelettrica di Augusta fu la prima grande opera a lanciare lo sviluppo dell’isola, partendo dalla costa sudorientale. Nel 1956, l’incarico della sua progettazione fu assegnato a Giuseppe Samonà, uno dei più importanti architetti italiani del XX secolo, a quell’epoca preside dello IUAV. La centrale, adesso dismessa, che può considerarsi come un pregevole esempio di architettura industriale, si trova all’interno del polo petrolchimico di Augusta, in connessione diretta con il porto e la città. Si tratta di un luogo storicamente estremamente stratificato, in cui la città greca di Megara Hyblaea costituisce il sito archeologico più rilevante. L’Enel, proprietario della centrale, riconosce il suo valore, la affidato il suo riuso e progetto al Dipartimento di Architettura di Palermo. Questa azione potrebbe innescare un profondo cambiamento nel paesaggio industriale al fine di attivare nuove opportunità abitative, culturali e sociali.