Le pietre figurate sono particolari sezioni di minerali che mostrano meravigliosi disegni, capaci di evocare nell’immaginazione dell’uomo organismi vegetali e animali, ma anche paesaggi o motivi geometrici. Dall’antichità al Novecento le pietre figurate hanno cambiato più volte statuto ontologico. Esse sono state considerate oggetti da collezione, emblemi di prodigiosità o curiosità; opere d’arte attribuite alla natura o ad un artefice supremo, in concorrenza con le opere degli artisti; sono state, infine, contemplate come scrigni e custodi di un segreto rivelato nella “scrittura lapidea”, insieme, sotterranea e palese. Il volume è rivolto allo studio delle forme dell’immaginario minerale, in particolare nel Novecento (A. Breton, J. Baltrusaitis, G. Bachelard, R. Caillois), interessato a far luce sui contatti tra arti della visione e arti della parola, tra le immagini sensibili e le immagini immateriali, e sui difficili transiti e le irrinunciabili complementarità tra il linguaggio delle immagini e quello della scrittura. In particolare ciò avviene grazie all’analisi di ekphrasis della natura, cioè delle descrizioni letterarie delle immagini di pietra, che, un rinnovato interesse collezionistico per i minerali e una rivitalizzazione della riflessione estetica sulle condizioni del bello naturale, hanno riportato al centro dell’attenzione.

COGLITORE R (2004). Pietre figurate. Forme del fantastico e mondo minerale. PISA : ETS.

Pietre figurate. Forme del fantastico e mondo minerale

COGLITORE, Roberta
2004-01-01

Abstract

Le pietre figurate sono particolari sezioni di minerali che mostrano meravigliosi disegni, capaci di evocare nell’immaginazione dell’uomo organismi vegetali e animali, ma anche paesaggi o motivi geometrici. Dall’antichità al Novecento le pietre figurate hanno cambiato più volte statuto ontologico. Esse sono state considerate oggetti da collezione, emblemi di prodigiosità o curiosità; opere d’arte attribuite alla natura o ad un artefice supremo, in concorrenza con le opere degli artisti; sono state, infine, contemplate come scrigni e custodi di un segreto rivelato nella “scrittura lapidea”, insieme, sotterranea e palese. Il volume è rivolto allo studio delle forme dell’immaginario minerale, in particolare nel Novecento (A. Breton, J. Baltrusaitis, G. Bachelard, R. Caillois), interessato a far luce sui contatti tra arti della visione e arti della parola, tra le immagini sensibili e le immagini immateriali, e sui difficili transiti e le irrinunciabili complementarità tra il linguaggio delle immagini e quello della scrittura. In particolare ciò avviene grazie all’analisi di ekphrasis della natura, cioè delle descrizioni letterarie delle immagini di pietra, che, un rinnovato interesse collezionistico per i minerali e una rivitalizzazione della riflessione estetica sulle condizioni del bello naturale, hanno riportato al centro dell’attenzione.
2004
88-467-1038-X
COGLITORE R (2004). Pietre figurate. Forme del fantastico e mondo minerale. PISA : ETS.
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